Marzo 8, 2023

Viti e bulloni: le differenze sostanziali tra questi due elementi di fissaggio

By Isabella Cenci

Una vite è in sostanza un elemento dalla forma cilindrica munito di un filetto attraverso il quale si rende possibile il fissaggio tra più elementi o tra componenti differenti tra loro. Dal punto di vista strettamente meccanico, le viti possono essere tranquillamente paragonate a macchine in grado di tramutare un moto circolare in uno rettilineo.

Queste sono costituite da tre elementi fondamentali denominati rispettivamente:

  • testa: ovvero la porzione di vite attraverso si può esercitate tutta la coppia di serraggio. Per garantire questa funzionalità, la testa delle viti viene incisa con un’apposita impronta che determinerà il tipo di chiave da utilizzare le il suo serraggio, nonché quanta forza sarà necessaria. Infatti, la suddetta impronta, detta anche cava o innesto, è quella parte che permette a cacciaviti o avvitatori di imprimere correttamente la coppia necessaria all’avvitamento;
  • gambo: caratterizzato da una forma cilindrica, la quale potrà essere filettata interamente o soltanto parzialmente;
  • punta: rappresenta la parte terminale di ogni vite. Tuttavia, le viti saranno appuntite solamente quando dovranno forare o filettare direttamente il materiale a cui sono destinate, ad esempio nel caso del legno o degli autoforati. Diversamente, la punta sarà assente qualora la vita dovesse accoppiarsi con un dado.

Diversamente, viene definito bullone, l’accoppiamento tra vite e dado. Stiamo dunque parlando di due componenti smontabili. Chiaramente, anche i bulloni hanno il compito di unire saldamente due oggetti tra loro, ma per farlo le due parti sono forate preventivamente proprio per garantire l’ingresso della parte cilindrica che dovrà attraversare il foro da parte a parte per permettere il serraggio del bullone dall’estremità posiziona dal lato opposto rispetto alla testa. Dunque, i bulloni risultano utilissimi nel caso in cui si vogliano assemblare componenti diverse mantenendole ugualmente smontabili in ogni momento.

La scelta della giusta vite in base alla destinazione d’uso

Uno tra i metodi più semplici per individuare gli elementi di viteria o bulloneria corretti consiste nella valutazione attenta del materiale nel quale essi andranno posizionati.

A tal proposito è possibile avvalersi dei seguenti suggerimenti utili a una scelta consapevole della vite corretta in base all’esigenza:

  • viti per legno e derivati: la viteria da legno dovrà garantire un corretto inserimento e serraggio nel materiale di supporto senza andare a danneggiarlo durante la stessa operazione di avvitamento. Proprio per questo motivo, le viti destinate al legno e ai suoi derivati sono appuntite e caratterizzate da un’apposita filettatura, parziale o totale. Inoltre, la testa di queste viti è svasata e la cava è spesso a stella o torx. I materiali possono invece essere differenti, nonostante il più diffuso sia indubbiamente l’acciaio zincato. Infine, le viti da legno qualitativamente superiori sono provviste di un apposito trattamento di lubrificazione, utilissimo per ridurre l’attrito durante l’inserimento e il successivo sforzo necessario per avvitarle o svitarle;
  • viti da cartongesso: queste viti sono molto simili a quelle utilizzate per il legno. Tuttavia, esse sono state sviluppate per permettere l’attraversamento del supporto in cartongesso fino al raggiungimento del binario metallico sottostante. Solitamente possono essere distinte in base alla loro colorazione nera e dalla filettatura integrale lungo tutta la lunghezza del gambo. L’innesto è invece a croce su testa svasata;
  • viti per metallo: infine vediamo in cosa si distinguono le viti per metallo, comunemente note come viti meccaniche. La viteria meccanica è composta da numerosissime tipologie di elementi. Infatti le forme disponibili sono davvero molte, proprio come i passi della filettatura, le lunghezze, i diametri e le teste. A tal proposito esistono aziende specializzate nella produzione di tali elementi metallici, come ad esempio www.ipl-plus.it. Inoltre, la differenza che intercorre tra un modello e un altro è dovuta alla destinazione d’uso finale. Infatti, alcuni macchinari possono richiedere una resistenza superiore rispetto ad altri. Dunque è possibile selezionare la vite stessa in base alla sua durevolezza quando sottoposta a precise sollecitazioni, come ad esempio le pressioni prolungate, le torsioni e le alte temperature che potrebbero rendere più duttile il metallo.

In conclusione si può quindi affermare come le viti devono essere sempre scelte accuratamente, basandosi sull’utilizzo finale e sulla resistenza meccanica che esse dovranno sostenere nel tempo.