Per aprire un’attività in proprio, una delle idee commerciali che si stanno imponendo sempre più è quella dell’erboristeria. Per questo genere di esercizio le possibilità sono fondamentalmente divisibili in tre grandi fasce.
Erboristerie di soli prodotti confezionati.
Non ce ne sono molte e si tratta per lo più di attività supplementari all’interno di altri esercizi commerciali. In questo genere di erboristeria infatti, non potendo essere venduto alcun tipo di articolo alimentare viene a mancare una parte fondamentale di offerta.
Questo tipo di esercizio non prevede inoltre la preparazione autonoma di ricette erboristiche di qualunque tipo. Per questo tipo di esercizio serve solo la DIA, una partita iva e null’altro.
Erboristerie di soli prodotti confezionati e prodotti per l’uso alimentare.
Appartengono a questo tipo il 95% degli esercizi. In questo caso si parla della classica attività che prevede la vendita di prodotti confezionati da terzi e anche di prodotti per l’uso alimentare. Non è prevista la preparazione autonoma o la miscelazione autonoma di prodotti erboristici di qualunque tipo.
Per questo tipo di esercizio, oltre alla DIA ed alla partita iva, è richiesta l’abilitazione alla somministrazione di sostanze alimentari, ottenibile con la frequenza di un corso trimestrale facilmente reperibile. L’autorizzazione non è necessaria se si è in possesso di un diploma alberghiero.
Erboristerie di prodotti confezionati, per l’uso alimentari e di prodotti preparati in proprio.
Essenziale per questo ultimo genere di erboristeria è il possesso di una laurea in farmacia, oppure in chimica e tecnologia farmaceutica, oppure un diploma in Scienza e Tecnica delle piane officinali. In aggiunta a ciò, vale quanto detto per le altre tipologie, ovvero la DIA, una partita iva e l’abilitazione alla somministrazione di sostanze alimentari.
Per quanto riguarda l’investimento iniziale, per aprire un’erboristeria non si parla di cifre particolarmente elevate. La somma di partenza può variare da un minimo di 30.000 euro ad una cifra media di 50.000 euro, più che sufficiente per arredare e rifornire un’erboristeria di media portata.
Il bacino d’utenza non deve preoccupare certamente, considerato che la richiesta di prodotti salutistici e generalmente relativi al benessere è in costante aumento. Il fattore fondamentale invece è quello della preparazione professionale. Non ci si può improvvisare in questa professione, come invece fanno molti, rovinando il mercato e la reputazione dei prodotti a base di erbe che, per essere efficaci, devono anche essere mirati e adattati alle effettive esigenze della persona.
Persino una laurea in farmacia può non essere sufficiente, quando non sia stata preventivamente orientata al mondo delle piante officinali. Non dimentichiamo infatti che tali rimedi sono stati utilizzati per la maggior parte della storia dell’umanità come unica fonte di medicamento, e la complessità della materia impone realmente uno studio approfondito senza il quale si rischia di fare delle brutte figure, oltre che di consigliare le persone all’assunzione di prodotti del tutto inadatti per loro e magari anche dannosi.