Di tanti oggetti che è possibile tenere come ricordo, i migliori sono quelli che continuano a svolgere la loro funzione, rammentandoci ogni volta delle persone che li hanno usati prima di noi e che ce li hanno lasciati. Fra questi, molti sono oggetti semplicissimi e senza pretese, eppure splendidi nella loro normalità: ad esempio, consideriamo i taglieri in legno che possono arrivarci dalla cucina di una nonna, e passare poi alla cucina dei nostri figli o addirittura nipoti: hanno ben altro sapore, e peso, dei moderni modelli in plastica di scarsa durata e nessun fascino. Naturalmente, per farli durare così a lungo, è necessario prendersene cura nel modo giusto: ecco come.
Teniamo innanzitutto conto che il momento critico della manutenzione del tagliere è la pulizia: è qui che se ne preserva la bellezza. Per prima cosa, è essenziale ricordare la regola base che un tagliere di legno non deve mai essere lasciato immerso nell’acqua: potrebbe assorbirla e poi, asciugandosi, formerebbe delle crepe che lo sciuperebbero anche fino a renderlo inservibile. Per lavare e disinfettare sarà invece ideale passare uno straccio bagnato d’acqua calda e aceto, che ucciderà tutti i batteri eventualmente annidati nel legno, e asciugare subito con molta cura.
Oltre a questo, l’altra fase importante della manutenzione di un tagliere è il passaggio di oli appositi sulla sua superficie. Queste sostanze, come l’olio minerale di alta qualità, verranno assorbite dalla fibra del legno e lo proteggeranno dall’umidità, che è il suo nemico principale. Per quanto riguarda il timore dei tagli e dei graffi, a parte il fatto che entro certi limiti danno personalità e storia ad un oggetto di questo tipo, ricordate che normalmente, al passaggio del coltello, le fibre superficiali del legno si separano, ma tendono poi per i tagli più leggeri a richiudersi spontaneamente. Un altro aspetto del fascino di un materiale “vivo”!