Domande e risposte sul pellet

Il pellet è un biocombustibile solido composto da segatura di legno vergine, compressa in piccole capsule cilindriche che normalmente hanno un diametro compreso tra 6 e 12 mm; il pellet da 6 mm è il più largamente utilizzato e costituisce uno standard europeo per gli apparecchi di piccole dimensioni come stufe e caldaie civili, mentre il pellet da 8 mm viene destinato principalmente all’uso industriale.

Il pellet viene prodotto per estrusione e grazie alla pressatura il suo potere calorifico risulta essere quasi il doppio rispetto alla legna da ardere normale (4,5 kWh/kg contro 2,4 kWh/kg); inoltre, durante il processo di lavorazione, la lignina che si trova nel legno, per effetto dell’innalzamento della temperatura (80-90°c) riveste i cilindretti di pellet, facendo da collante e rendendo superfluo l’utilizzo di agenti leganti aventi altra origine.

Con il termine cippato si indicano le scaglie di legno sminuzzato in piccoli pezzi delle dimensioni di pochi centimetri. Il cippato (in inglese wood chips) si ottiene dalla triturazione di legni vari ad opera di particolari macchine dette cippatrici. I vantaggi dell’utilizzo del cippato come combustibile sono essenzialmente di carattere economico e pratico, d’altronde come tutte le biomasse.

Le risposte alle vostre domande sul pellet

[D.] QUAL E’ IL PELLET MIGLIORE?
[R.] Non esiste il pellet migliore ma il pellet più adatto al tipo di stufa in uso.

[D.] IL PELLET AUSTRIACO È IL MIGLIORE?
[R.] Falso. La qualità del prodotto va determinata in base alle caratteristiche dello stesso e non alla sua provenienza. Bisogna inoltre tenere presente che la materia prima utilizzata potrebbe arrivare da un paese diverso da quello in cui avviene la produzione, ragione per cui è necessario prestare attenzione alle caratteristiche del prodotto e non al paese di produzione.

[D.] IL COLORE CHIARO È SINONIMO DI MIGLIORE QUALITÀ?
[R.] Falso. Non vi è corrispondenza diretta tra colore e qualità del pellet. Vero è che normalmente il pellet di abete (legno di conifera) è più chiaro, mentre il pellet di faggio (legno di latifoglia) ha un colore più scuro. Ci sono delle ragioni storiche per cui si preferisce il pellet chiaro: il primo pellet ad arrivare in Italia è stato quello austriaco, caratterizzato da un colore chiaro perché prodotto a partire dal legno d’abete; l’abete è un legno che si accende facilmente e non crea problemi anche con le stufe più economiche. Questo non vuol dire che altri prodotti gli siano inferiori in rendimento e qualità. Come contro esempio, basti dire che un processo di cubettatura ad alta pressione – indice di buon prodotto – comporta elevate temperature che tendono a scurire il pellet in superfice. Infine, è giusto far notare come la colorazione dipenda soprattutto dal tipo di legno impiegato: il rovere sarà più scuro del faggio ed il faggio più scuro dell’abete.

[D.] COME FACCIO A RICONOSCERE UN PELLET RADIOATTIVO?
[R.] Non è possibile distinguere visivamente un pellet con una radioattività oltre i limiti consentiti. Tale informazione è ottenibile esclusivamente attraverso un’analisi spettrometrica eseguita da un laboratorio.

[D.] QUAL’È IL MIGLIOR PELLET?
[R.] Esistono diverse classi qualitative, ma dipende soprattutto dall’uso che se ne deve fare.

[D.]CHE DIFFERENZA C’È TRA IL PELLET DI ABETE, QUELLO DI FAGGIO E QUELLO DI ROVERE?
[R.] Il pellet di abete si accende molto facilmente, è adatto ad ogni tipo di stufa e brucia abbastanza in fretta.
Il pellet di rovere fa più fatica ad accendersi rispetto alle altre due essenze però brucia più lentamente e produce più brace, si riconosce perchè è di colore più scuro rispetto al faggio ed all’abete.
Il pellet di faggio si accende meno facilmente rispetto a quello di abete ma meglio di quello di rovere, brucia più lentamente di quello di abete ma più velocemente rispetto a quello di rovere.

Informazioni liberamente tratte dal Blog Pellet-Blog.it