Prenotazioni alberghiere, cresce il mobile

Nel Regno Unito oltre un quarto del fatturato per le prenotazioni alberghiere arriva via mobile. E in Italia? Nel nostro Paese la cifra si dimezza, arrivando soltanto al 13%. In ogni caso, le tendenze sono molto favorevoli per questo canale, consideriamo ad esempio che in Italia le prenotazioni sono aumentate del 20% nel 2018, contro un trend negativo per quelle effettuate tramite pc e tablet, due mezzi forse più classici. I numeri arrivano da Bookassist e sono stati ampiamenti diffusi alla Bto di Firenze. Si tratta della manifestazione che raccoglie e presenta i principali trends del digitale, spaziando dall’intelligenza artificiale fino al marketing online, ma anche dal booking ai data analysis.

Prenotazioni alberghiere, quali sono i numeri dell’online

Secondo le ricerche dell’Osservatorio di Bookassist, le ricerche e le prenotazioni di hotel dal canale mobile sono ormai a un punto di maturazione. Nel corso dello scorso anno, la metà del traffico diretto generato verso i portali degli alberghi è arrivato proprio dai mobile device. Questa tendenza è guidata da Gran Bretagna, Irlanda, Spagna e Portogallo, dove già attualmente un turista su due, se ad esempio deve prenotare un hotel a Roma utilizza direttamente il cellulare digitando il sito web, come hotelteatropace.com/it. Questo significa prenotare on the go o a casa comodamente dallo smartphone. Nel nostro Paese e nel Centro Europa, invece, queste cifre si abbassano un po’, ma sono comunque in costante aumento.

Prenotazioni e fatturato da mobile, le cifre

Concentrandoci, sulle prenotazioni e sul fatturato da mobile, la crescita è davvero a doppia cifra. Anche in questo caso, i mercati in Europa sono guidati dal mondo anglosassone con un tasso di crescita del 10% annuo, molto bene anche i mercati di lingua tedesca con un’impennata del 32% del fatturato da mobile. Per i siti alberghieri italiani la crescita delle prenotazioni da telefonino è stata di circa il 20%, con uno share sul totale delle prenotazioni arrivate online che rappresenta il 13% di quelle complessive (il 77% arriva dal pc e il 10% dal tablet). Numeri ancora inferiori alla media, ma anche il nostro Paese sta provando a recuperare il ritardo nel digitale.

Il futuro del settore

Le conversioni al mobile quindi sono decisamente in miglioramento. Cosa ci aspetta allora? Sicuramente, per gli operatori occorre continuare a lavorare sul web browsing, ma soprattutto sull’ottimizzazione delle versioni mobile dei propri siti e sul sistema di pagamento che deve essere facilitato il più possibile per chi si muove online e dallo smartphone. Dalle ricerche, infatti, se un sito non si carica in tre secondi, più della metà degli utenti abbandona la pagina.